
Il social robot che ti libera dal lavoro noioso e meccanico arriva in Sardegna per il Web Marketing Training 2018
Arrivi finalmente in hotel dopo un lunghissimo viaggio. Sei esausto per le ore passate in dormiveglia. Sei in ansia e con gli occhi aperti perché sei in un paese straniero. Domani ti devi alzare molto presto.
Una nuova esperienza e nuovi luoghi da visitare ti aspettano. Non hai la forza neanche di stare in piedi. Entri nella hall gremita di gente di diverse nazionalità. Riesci ad arrivi al desk dell’albergo: vorresti solo prendere le chiavi e correre diretto a quello che sarà il tuo giaciglio notturno.

Fonte dell’immagine: http://www.ultraswank.net
Ma non è così e immediatamente capisci anche il motivo della lunga fila: il vecchio receptionist sdentato. E lui che dopo un’ora di fila inizia a spiegarti, almeno secondo lui, nella sua lingua autoctona accompagnata da tanti sputacchi, le modalità di check-in e check-out, come aprire la porta con la chiave magnetica, i prezzi del frigo bar, l’obbligo di noleggio lenzuola. Poi continua con la storia dei suoi quattro figli e della moglie che lo ha lasciato. Tu non capisci un’acca, ma con la testa continui ad annuire sperando che questa agonia finisca velocemente.
Dopo 30 minuti di monologo riesci a fuggire, liquidandolo con un linguaggio maccheronico. Arrivi alla tua camera. Solo la porta ti separa dal riposo. Ma naturalmente c’è un problema: non si apre!
Non c’è scampo: devi riscendere giù a compiere un ulteriore sforzo cognitivo.
Preso dalla stanchezza e rapito da Orfeo inizi a immaginare una sala luminosa e accogliente. Un automa gentile che ti viene incontro chiamandoti per nome. Si presenta, parla la tua lingua e risponde alle tue domande. Conosce i tuoi interessi e ti ha già preparato una lista di attività e luoghi da proporti in linea con il tuo budget, con il meteo di domani e con tutte le indicazioni dettagliate per raggiungerle. Finisce con te e riserva lo stesso trattamento sartoriale a una coppia giapponese subito dietro di te. Non in italiano, ma in giapponese ovviamente.
Pensi sia un futuro lontano. Invece no: corre l’anno 2018.
Chi è questo automa che rimpiazza gli essere umani?
Paolo Pepper è il primo robot ad essere stato assunto come Concierge. Attualmente lavora in un hotel italiano, vicino al Lago di Garda.
L’automa è stato sviluppato da Jampaa, società veneta che opera nel campo dell’innovazione digitale e del machine learning. Il progetto Paolo Pepper è stato sviluppato in collaborazione con L’Università Ca’ Foscari di Venezia e Parcs Hotel Italia. Questo simpatico robottino è in grado di parlare e di comprendere il linguaggio umano. Ma non solo.

Ecco Paolo Pepper al BTO di Firenze assieme ai suoi sviluppatori italiani della Jampaa. Fonte: www.jampaa.it
Il robot dotato di IA riesce ad analizzare elementi del contesto comunicativo e del suo interlocutore. Inoltre è in grado di decodificare il linguaggio non verbale delle persone con cui interagisce. Elementi come postura, tono di voce, espressioni facciali non sfuggono certo al giovane robot. In pratica, Paolo Pepper riesce a comprendere le principali emozioni umane tra cui:
- gioia
- tristezza
- rabbia
- sorpresa
Il robot è dunque capace di riconoscere lo stato d’animo della persona con cui dialoga e in base a queste informazioni orienta la discussione. Poliglotta sin dalla nascita, questo Paolo Pepper può essere ingaggiato in diversi ambienti lavorativi come hotel, negozi, concessionari, supermercati e fiere.
La sua forza sta nel essere continuamente connesso ad Internet. Ma a differenza degli umani, la sua iper-connessione non assume connotazione negative, anzi. Gli permette di avere sempre a portata di mano informazioni utili come:
- aggiornamenti sul meteo
- mezzi di trasporto
- informazioni su musei, attrazioni e siti da visitare
- orari e info da rispettare
- news di cronaca
L’intelligenza artificiale come il machine learning sono materie interdisciplinare in quanto toccano aspetti etici oltre che tecnici, teorici e pratici.
Si, alla fine quel giorno che l’umanità aspettava con ansia da tempo è arrivato: gli automi ci stanno rubando il lavoro.
Che tipo di lavoro ci ruberà Paolo Pepper?
Prima di arrivare a conclusione Apocalittiche o Integrate che siano è opportuno prendere in considerazione diversi aspetti.
Secondo uno studio del McKinsey Global Institute nel settore specifico del turismo e delle strutture ricettive:
il 48% del tempo degli operatori è impiegato in lavori di routine semplici, prevedibili e ripetitivi
Ed è proprio questo tipo di lavoro che nel prossimo futuro verrà automatizzato dai robot come Paolo Pepper. L’applicazione dell’intelligenza artificiale al campo aziendale infatti, vorrebbe liberare le risorse umane dai lavori più monotoni e stressanti.
In questo modo l’organico aziendale potrebbe essere destinato a mansioni più creative e strategiche.
Attività tipiche del portiere d’albergo ripetitive quanto noiose, come il rilascio di informazioni relative ad orari di inizio di attività o consigli su luoghi da visitare, possono oggi essere svolte autonomamente dal robot Paolo Pepper. L’uomo deve intervenire solo per insegnarli nuove mansioni, e naturalmente in caso di problemi.
Questa particolare tipologia di lavoro svolto dall’automa, permette dunque alle risorse umane di concentrarsi su altri aspetti del lavoro, in grado di portare valore aggiunto all’azienda, liberandole dai compiti più noiosi e ripetitivi.
Con queste mansioni il robot non sta rubando il lavoro alle persone, ma piuttosto:
libera l’uomo del lavoro più meccanico, noioso e ripetitivo consentendogli di dedicare le energie umane ad attività più creative e strategiche
Paolo Pepper vuole essere dunque un valido aiutante nello gestione di attività di routine, come la risposta a domande ricorrenti tipiche dei turisti ospiti in strutture ricettive.
Ma come è riuscito l’uomo a creare una simile creatura?

Immagine estratta dal video “SoftBank Robotics Meet Pepper” del 2016
Siamo nel settore dell’intelligenza artificiale, il ramo dell’informatica che permette la programmazione e la progettazione di sistemi hardware e software. Questa disciplina permette di fornire alle macchine alcune caratteristiche tipicamente umane come:
- percezione visiva
- percezione spazio-tempo
- percezione decisionale
Non stiamo più parlando di intelligenza, intesa come calcolo computazionale, che ha caratterizzata la prima fase storica dello sviluppo dei robot. Stiamo parlando di forme di intelligenza differenti riconosciute dalla teoria di Gardner sulle intelligenze multiple, che ha rivoluzionato l’idea di Intelligenza che si aveva sino ai primi del ‘900.
Ma quando e dove nasce l’intelligenza artificiale?
L’ intelligenza artificiale nasce grazie a diverse evoluzioni tecnologiche risalenti al XVII secolo che portarono poi nel ‘900 all’avvento dei computer. In principio i computer erano esclusivamente calcolatori. Nel 1956 ci fu un’importante convegno in America al Dartmouth College cui presero parte i maggiori esponenti di quella che all’epoca era chiamata Sistema Intelligente. Tra queste troviamo dei giovanissimi John McCarthy, Marvin Minsky, Claude Shannon e Nathaniel Rochester.
È in questa giornata che vengono presentati i primi programmi in grado di compiere ragionamenti logici. Tuttavia questi programmi erano legati ancora alla matematica e alla dimostrazione di alcuni teoremi.
Gli anni successivi a questo evento furono ricchi di fermento. Sono stati anni ricchi di sperimentazione e ricerca che hanno permesso un’evoluzione veloce di questa disciplina.
I maggiori attori del settore, università e aziende tra cui IBM, si concentrarono sulla ricerca e sullo sviluppo di nuovi programmi e software in grado di emulare i pensieri e le azioni umane in diversi ambiti. Così nacque Lisp, ovvero il primo linguaggio di programmazione che è stato la base per lo sviluppo di software di IA.
Il contesto socio-economico in cui è stata partorita la IA è caratterizzato da un forte senso di ottimismo che permeava in tutte le ricerche e le sperimentazioni che si svolgevano in questo settore. Tuttavia, se da un lato i ricercatori riuscivano a sviluppare software sempre più complessi in grado di risolvere specialmente elaborazioni matematiche, dall’altro iniziarono ad emergere le prime limitazioni dell’IA. Il vero problema era che:
la IA era troppo lontana dall’emulare le capacità intuitive degli esseri umani.
Nel frattempo si erano sviluppate nuove necessità legate allo sviluppo industriale e professionale. Non bastava più che i robot risolvessero problemi o teoremi matematici. Era necessario istruire gli automi a risolvere problemi più vicini alla realtà dell’uomo.
Il 1969: una tappa importante nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Si stava dunque cercando di programmare macchine in grado di ragionare e trovare soluzioni sulla base di diverse possibilità.
Serviva quindi sviluppare un linguaggio uomo-macchina che avrebbe permesso diversi percorsi semantici. Ma come spesso accade nel settore tecnologico, da un’iniziale spinta si passò ad un brusco rallentamento. Le ricerche non stavano producendo risultati soddisfacenti, nonostante gli ingenti budget spesi per la causa.
La spinta per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale arrivò da un altro settore: la biologia. Proprio in quest’anno alcuni ricercatori del Carniege Institute of Technology realizzarono DENDRAL, il primo software in grado di ricostruire una molecola semplice partendo dalle informazioni derivanti dallo spettometro di massa.
Questa innovazione permise finalmente un ulteriore sviluppo della IA. Nei primi anni ‘80 l’intelligenza artificiale venne utilizzata per scopi commerciali, ma sopratutto la ricerca si estese anche negli altri continenti sbarcando in Europa e in Giappone.
Questo segna una nuova era per l’intelligenza artificiale caratterizzato da un algoritmo già elaborato in precedenza negli anni ‘60, ma che non aveva trovato la sua massima applicazione. Questo algoritmo permette l’apprendimento per reti neurali, incrociando quindi l’informatica alla psicologia.
Ma Perché l’intelligenza artificiale e i robot possono essere utili nella tua struttura ricettiva?
Oggi nel 2018 i sistemi intelligenti vengono utilizzati quotidianamente in ogni settore, senza che le persone ne siano sempre pienamente coscienti. Pensiamo ai sistemi di ricerca vocale come quello offerto da Google o come Siri di Apple ad esempio. Il maggior utilizzo dell’intelligenza artificiale rimane comunque nel campo del gaming e dell’intrattenimento.
L’intelligenza artificiale è stata una topic molto ricorrente nel genere narrativo della Fantascienza. Pensiamo al movimento Cyberpunk o a film come 2001: Odissea nello Spazio, Guerre Stellari, Terminator, Matrix. È incredibile come questo genere narrativo abbia influenzato la vita delle privata delle persone, oltre al business dei dispositivi tecnologici.
Se guadiamo il futuro prossimo, le aziende si trovano davanti ad un progresso tecnologico in grado di produrre tool e device che sino a qualche anno fa appartenevano al genere fantascientifico. Questo implica un cambiamento delle modalità lavorative a cui siamo abituati. Con la rivoluzione digitale la percezione di spazio tempo è cambiato radicalmente.
Tutto ciò può spaventare ad un primo impatto. Ma ogni giorno ormai ci imbattiamo nei benefici del mondo tecnologico quasi senza accorgercene. Certo non mancano anche i fenomeni e le implicazioni negative legate al mondo del digitale basta guardare la serie Black Mirror per avere una visione chiara.
Ok. Questo è il momento che aspettavi. Che la tecnologia oggigiorno possa aiutare concretamente gli imprenditori è innegabile.
Nella tua struttura ricettiva i social robot come Paolo Pepper, ti posso aiutare a:
liberarti dai lavori noiosi e alienanti del tuo business. Quelli che il solo pensiero ormai genera in te una brutta sensazione. Potrai finalmente dedicarti ad altri aspetti della tua attività, magari più strategici che attualmente stai trascurando e su cui magari è preferibile canalizzare le tue energie. A prescindere dal grado di innovazione tecnologica che vuoi dare alla tua azienda, ricordati che al centro deve rimanere sempre la componente umana. La tecnologia non è di per se negativa, dipende dall’utilizzo che gli uomini ne fanno.
Ci sarebbe poi l’aspetto dell’IA nel web marketing per la promozione digitale della tua attività commerciale. Per questo ti consiglio di leggere l’articolo dal blog di SEMrush sull’Intelligenza Artificiale e la SEO.
Comunque Paolo Pepper è riuscito a trovare uno spazio nella sua agenda digitale e sarà dei nostri al WMT2018. Vieni a scambiare due chiacchiere con lui!