
Eccoci con Roberto Serra, la mente del WMT, colui che ha reso possibile queste evento giunto alla sesta edizione.
Il WMT è un evento unico nel suo genere, non solo perché riunisce le personalità più importanti del web marketing in Italia, non solo per la sua cornice meravigliosa (la Sardegna a luglio) ma sopratutto perché è un evento che informa dal punto di vista pratico, fornisce degli strumenti che i partecipanti possono usare da subito per i loro progetti sul web. Qui sta la differenza.
Con Roberto oggi vorrei parlare di posizionamento, ma già so conoscendolo che l’intervista spazierà su più temi collegati tra di loro e quindi sono più che altro interessato a dargli in ‘la’ 🙂
D: Ciao Rob, questa edizione del WMT sembra veramente ricca di eventi e informazioni.
R: Sono molto soddisfatto ed elettrizzato: gli appuntamenti sono veramente tanti ed ognuno risponde ad una necessità specifica, quindi ci sarà veramente da imparare e divertirsi. Pensare che poi presenterò per la prima volta al pubblico il mio nuovo libro dopo due anni di lavoro… è incredibile!
D: Hai detto libro? di che si tratta esattamente?
Pensa all’ultima volta che hai avuto un successo.
Hai mai pensato a cosa potrebbe succedere se invece di leggere ricette imparassi a saper guardare nella direzione giusta?
Dico davvero. Fermati e ricorda quel percorso, la strada che ti ha portato là. Le scelte che hai fatto, le occasioni che ti si sono presentate.
Fammi indovinare: niente di tutto ciò che ha saputo contare contato realmente e fatto la differenza per te si trova e probabilmente si troverà mai in un manuale.
Oggi tutti hanno a disposizione un set infinito di strumenti ma in quanti riescono a raggiungere i propri obiettivi? E di tutti quelli che non riescono quanti possono davvero dire di averne mai avuto uno?
Il punto è esattamente questo.
A differenza dei tanti manuali con i quali molto probabilmente hai già avuto a che fare, nel mio libro cerchieremo in rosso i dettagli, le situazioni e più in generale tutto ciò che bisogna riconoscere se si intende lavorare sul web con l’obiettivo di guadagnare elementi concreti, pratici e tangibili per il tuo lancio digitale.
D. Come faccio ad averne una copia?
Durante il WMT2018 sarà possibile acquistare il libro sul posto e da quel giorno in poi si troverà su tutti i principali store online e librerie d’Italia.
D: Veniamo alla SEO, il posizionamento sui motori di ricerca, come ci insegni, è un attività alla base di ogni lancio digitale e di sicuro interesse per chi vuole avere una presenza online efficace: anche i piccoli imprenditori si sono accorti della rilevanza e dell’importanza della ricerca organica di Google e dei benefici che può portare.
Ma la domanda che vorrei porti è: come fa un piccolo imprenditore (ristoratore, dentista, etc) a capire che il professionista che ha davanti sia veramente in grado di fare bene nel posizionamento e non sia un racconta storie come – ahimè – ce ne sono tanti in giro?
Ti faccio questa domanda diretta perché molti – me compreso – hanno avuto in passato questo genere di problemi.
R: Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire dal contesto: L’interesse sul posizionamento c’è sempre stato ma ovviamente prima era molto più semplice e meno costoso ottenere risultati e traffico.
Ora che internet è un dato di fatto invece è diventato obbligatorio esserci per qualunque azienda e quindi tutti stanno cercando di posizionarsi su Google.
Quando aumenta la domanda aumenta anche l’offerta e come tutti sappiamo non esiste quasi mai un mercato composto di sola gente onesta.
Capire come si riconosce un professionista da un ciarlatano?
Basta guardare ai risultati, e non al posizionamento.
D. Spiegati meglio, cosa intendi?
R: L’imprenditore non deve conoscere le attività di posizionamento ma deve vendere di più, ricevere più contatti, più prenotazioni per la sua attività: intendo dire che non dovrebbe pensare alle keywords, ai tag o roba del genere ma al contrario dovrebbe concentrarsi esclusivamente sugli obiettivi che vuole ottenere conscio del fatto che ci saranno investimenti da fare, che non sarà semplice e che Google non fa sconti a nessuno.
In questo senso il professionista lo si riconosce perché è concentrato sugli obiettivi, parla di risultati, stima i tempi e nel durante consegna dei report che dimostrino l’andamento del progetto.
D: Quindi quale sarebbe la domanda che l’imprenditore dovrebbe fare al proprio consulente SEO?
R: La domanda da fare è: ‘Che risultati puoi portarmi e in quanto tempo?’. In questo modo si taglia via tutta quella fetta di consulenti improvvisati che non portano risultati alle aziende: fare le domande giuste al proprio consulente è fondamentale.
D: Quindi non bisogna ragionare solo sulla singola keyword ma sul ritorno degli obiettivi.
R: Esatto, un buon consulente SEO ragiona per obiettivi e non solo su keyword come ho detto poco fa. Ovviamente un consulente SEO non può garantirti le vendite ma solo il posizionamento, perché la generazione di una vendita dipende da molti altri fattori (la gestione del cliente e il primo contatto, il prezzo, la conoscenza del marchio, la politica dei resi, etc).
Ricapitolando, stabiliti gli obiettivi un buon SEO Consultant deve far ottenere al proprio cliente il traffico necessario utile a generare vendite, richieste e contatti.
Nella SEO, come in qualunque altra attività di Business, la domanda da fare è: ‘Che risultati puoi portarmi e in quanto tempo?’.
D: Il Cliente deve quindi delegare ad un professionista, non può pensare di far da sé in ottica SEO.
R: Esatto, bisogna incominciare a pensare che il SEO è qualcosa che può portare risultati solo se fatto a livello professionale, e per farlo a livello professionale bisogna rivolgersi a qualcuno che lo faccia di mestiere.
Il self service non porta benefici in nessun tipo di attività incluso il posizionamento.
D: Ho la sensazione che rispetto a molti anni fa quando un piccolo imprenditore poteva far da solo sul web e portare a casa dei risultati, oggi non è più possibile perché il web si è evoluto e la competizione è sicuramente più elevata.
R: E’ vero, ma considera che nessuno però ti obbliga ad investire sul web, un buon dentista potrebbe anche lavorare bene solo offline.
D: E come fai a crearti un authority se non lavori sul web, con il passaparola?
R: Allora, diciamo che il passaparola è qualcosa di fortemente legato al risultato, ovvero ciascuno di noi parla bene di un servizio o di un prodotto quando ne è soddisfatto. E questo non può avvenire prima.
Ecco perché quando si parla di offline – e quindi anche online – la prima cosa alla quale si dovrebbe pensare è di far bene il proprio lavoro, avendo le competenze giuste per farlo, senza improvvisarsi.
Dopo che hai fatto bene il tuo lavoro, internet ti può servire ad amplificare il messaggio.
D: La piccola media impresa come può utilizzare il web per il proprio business?
R: Bisogna capire anzitutto di che impresa parliamo: ci sono aziende e negozi dove il cliente ha un rapporto fisico e diretto con il proprio fornitore: pensiamo a parrucchieri, estetiste, fisioterapisti, etc. In questi casi suggerisco sempre di realizzare una pagina Google Business con del materiale fotografico e tutti i riferimenti utili in modo che gli utenti soddisfatti possano avere l’opportunità di inserire una recensione positiva.
La tendenza di molti però è quella di pensare che non serva più soddisfare il cliente, e che internet sia un distributore di clienti facili – ma sappiamo bene che non è così: il cliente su internet non compra qualsiasi cosa sia messa in vendita ma è molto esigente perché ha la possibilità di confrontare prezzi e servizi e quando acquista lo fa in maniera ponderata avendo la certezza di avere speso il minimo possibile ed ottenuto il massimo in termini di qualità del prodotto o del servizio che sta acquistando.
D: Proviamo a fare un gioco: ti sottopongo due diverse tipologie di imprese nella ristorazione. La prima è un business già esistente, però non posizionato. L’altra è un nuovo ristorante che sta aprendo. I percorsi da fare sono uguali o differiscono?
R: Dipende dagli obiettivi, perché se stai aprendo adesso non hai solo bisogno di visibilità ma anche di una struttura commerciale dietro. Dobbiamo capire che internet non si sostituisce al marketing.
Ti faccio un esempio pratico: se vuoi iniziare una coltivazione biologica di pomodoro inizierai prima a far partire l’attività e poi a realizzare tutto quello che può farti crescere sul web: sito, facebook, pagina google business, etc. Non partirai prima con la presenza web e dopo con la coltivazione del pomodoro perché altrimenti rischi di non avere il prodotto pronto al momento giusto.
E’ un problema di strategia di marketing.
D: Questo perché un piccolo imprenditore fa fatica a capire e sviluppare una strategia di marketing applicata all’azienda e poi al web.
R: Per questo motivo serve un professionista, perché sa guidarti perché anzitutto ha esperienza, ha una case history alla quale attingere e il cliente ne beneficia. In più aiuta a fare ordine nel percorso di marketing e conseguentemente di business.
Come ci si rivolge ad un ingegnere o un architetto per la progettazione di un edificio, allo stesso modo dobbiamo rivolgerci ad un esperto se vogliamo realizzare un infrastruttura SEO che possa portare risultati sul medio lungo periodo e consolidare la presenza web dell’azienda amplificando messaggio e vendite.