
Youtube, Instagram e Snapchat sono i social network più utilizzati dagli adolescenti
L’adolescenza coincide con il periodo di maggior spensieratezza nella vita di ogni individuo.
Ci sono voluti secoli assieme allo sviluppo tecnologico per riuscire a migliorare il tasso di morte infantile. Allo stesso modo sono tante le lotte per liberare i bambini dal lavoro in tenera età, che trovano riscontro nella letteratura di ogni Paese.
E tutto questo non è avvenuto milioni di anni fa.
Giri in bicicletta per il paese, ginocchi sbucciati, partite infinite di nascondino, match di calcio in strada, citofoni suonati e corse all’impazzata, telefono a gettoni al bar e motorino: questo è il riassunto della giovinezza che ho vissuto e come me tanti altri miei coetanei nati nell’ultimo ventennio del 1900.
Oggi invece gli interessi dei più giovani sembrano essere differenti:
Insomma 9 adolescenti su 10 vivono collegati ad Internet. Cosa è successo ai più giovani e in generale alla società? Proviamo ad entrare nel vivo di questo argomento molto molto complesso, grazie alla recente indagine condotta dal think tank statunitense che porta avanti sondaggi tra l’opinione pubblica, le ricerche demografiche e analisi sul contenuto dei media.
L’indagine è stata condotta nel periodo tra il 7 marzo e il 10 aprile 2018. In tutto il rapporto, con la parola “adolescenti” si riferisce a quelli di età compresa tra 13 e 17 anni.
L’ultima indagine del Pew Research Center sull’uso della tecnologia tra i giovani
Secondo l’ultima indagine del Pew Research Center a cura di Monica Anderson e Jingjing Jiang, Facebook nel 2018 ha perso molto del suo appeal specialmente tra i più giovani.
Nell’arco di soli tre anni dall’ultima ricerca dell’Istituto Americano del 2015, Facebook ha riscontrato la perdita del primato di utilizzo presso la fascia dei giovanissimi di età compresa fra i 13 e i 17 anni.
Sembra che i bambini (a cui è vietato) e i minori utilizzino solo alcune funzionalità di Facebook, preferendo “rifugiarsi” su altri social network, in cui possono essere meno soggetti ai controlli dei genitori, parenti o amici di famiglia.
Da un certo punto di vista, la perdita dello scettro del primato presso i giovanissimi, può non sembrare tanto eclatante, sopratutto vista la grande quantità di alternative per i baby navigatori.
Il sondaggio mette in evidenza che oggi solo il 51% degli teenager americani oggi utilizza Facebook. Un calo del 20% rispetto al 2015, anno dell’ultima indagine medesima da parte dell’istituto statunitense.
Oggi il re dei social network è Youtube. Un social un po’ particolare in quanto per poter fruire di clip e filmati non è necessario creare un’account e proprio per questo i controlli sono molto più difficili.
Il social network dei video è seguito per utilizzo da Instagram 72% comunque di proprietà di Zuckemeberg, e da Snapchat con il 69%.
Quest’ultimo è riuscito a rivoluzionare negli anni le modalità degli altri social network. Basti pensare alle Story e alle Lens filtri e maschere, ora anche in realtà virtuale che permettono di arricchire i contenuti fotografici e video.
Nella classifica dopo Facebook che si trova al quarto posto, con il 32% troviamo Twitter e Tumblr con il 14% di utilizzo, che mantengono lo stesso ordin rispetto al precedente sondaggio.
Per quanto riguarda l’accesso giornaliero Snapchat è davanti a Youtube e Instagram.
Facebook quindi rallenta per la sua diffusione globale, e inizia come ogni sistema il suo declino, anche se grazie ad Instgram riesce a tenersi stretto l’interesse dei teenager.
Questo cambiamento di scenario mette in mostra la rapida evoluzione tecnologica degli ultimi anni, fenomeno a cui la società è sottoposta ogni giorno.
Lo smartphone: il migliore amico degli adolescente di oggi
Da questo report esce un dato molto significativo rispetto alle precedenti edizioni. Il 95% degli adolescenti americani possiede uno smartphone o dichiara di averne accesso. Possedere questo device implica attività online più persistenti, prima fra tutti l’iperconessione alla rete. Non a caso infatti, il 45% degli adolescenti ha affermato di essere costantemente connesso.
Un altro aspetto dal sondaggio riguarda gli effetti dei social media e la percezione che i giovani hanno di tali effetti. Secondo i dati, le minoranze degli adolescenti descrivono l’effetto come prevalentemente positivo (31%) o prevalentemente negativo (24%), ma la maggioranza invece (45%) afferma che l’effetto non è stato né positivo né negativo.
Internet e social network sempre in tasca: lo smartphone e gli altri device che rendono possibile la magia/malattia
Aldilà delle visione tecno-entusiastica o di net-delusion che ciascuno di noi può avere, rimane oggettivo il fatto che Internet rappresenti una delle maggiori rivoluzioni che il pianeta abbia conosciuto al pari della Rivoluzione Industriale, dell’ invenzione della stampa o del Rinascimento.
Questa innovazione ha generato profonde implicazioni a livello sociale sia nella dimensione individuale che in quella collettiva.
Gli smartphone, i tablet, i display LCD e touch, gli smartwatch e tanti altri dispositivi elettronici sono parte delle nostre vite e influenzano la quotidianità. Hanno occupato gradualmente il nostro tempo, invadendo i nostri spazi.
Uno dei tanti tasselli di questa rivoluzione tecnologica che viviamo è rintracciabile nel discorso di presentazione dell’I-phone tenutosi il 9 Gennaio 2007. Steve Jobs in quell’occasione affermò senza troppi indugi:
Sono passati 11 anni da quel giorno in cui la Apple ha rivoluzionando il mondo e le funzioni della telefonia mobile. Oggi in commercio troviamo l’I-phone X e se pensiamo a quel primo modello del 2007, ci viene in mente la preistoria tecnologica, qualcosa di obsoleto.
Eppure appena uscito ci sembrava così rivoluzionario e carico di novità. Questo è spiegabile con l’evoluzione esponenziale del progresso in campo tecnologico, che ci fa riconoscere come obsoleto qualcosa in meno di dieci anni.
Gordon Moore lo notò già nel 1965. La legge di Moore affermava che la potenza dei microprocessori raddoppia ogni anno e mezzo, e oggi a mezzo secolo di distanza sembra essere ancora valida.
Evoluzione dei devices, dei social network e implicazioni sociali
Questo dinamismo della sfera tecnologia ha creato un atteggiamento sociale differente, caratterizzato da implicazioni etico-morali nuovi, che portano gli individui a rivedere se stessi e il proprio tessuto di relazioni.
Un approccio diverso rispetto agli altri, verso il lavoro, il tempo libero, la salute. Per questo l’innovazione tecnologica richiede di fatto agli individui una notevole capacità di adattamento sia per sfruttare le opportunità, che per scansare i rischi in questo scenario globale in continuo cambiamento.
Le scienze sociali hanno la necessità di comprendere la dimensione valoriale ed etica nell’utilizzo di oggi e futuro dei media, in questo cambio di paradigma sempre più imminente. Pensiamo a imprenditori come Elon Musk, di cui ho parlato qualche tempo fa.
Quelli che vengono oggi etichettati come new media, così come internet non sono poi così tanto nuovi, ma anzi sono parte delle abitudini di consumo culturale dei cittadini adolescenti e non.
Il punto cruciale della questione sull’utilizzo dei device e dei social network è capire quanto ognuno di noi è consapevole del mutamento delle proprie abitudini, del modo di pensare, dei meccanismi etici degli ultimi 11 anni. A cosa andiamo incontro in temine di rischi e opportunità derivanti dall’uso della tecnologia?
Siamo pronti a passare dalla società delle informazioni alla società delle relazioni? In questo gli smartphone e i social network stanno avendo un ruolo fondamentale accelerando l’aumento esponenziale delle relazioni nella vita degli individui.
È sempre l’uso che facciamo della tecnologia a determinare opportunità e rischi.