Web Summit: benvenuti alla conferenza tech più celebre del mondo

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Dalla periferia irlandese al successo globale, grazie ad un’instancabile attività di networking: la storia di Patrick Cosgrave e del suo business multimilionario

Che cos’è il Web Summit?

Il Web Summit è la più grande conferenza al mondo sulla tecnologia, definita da Bloomberg “la Davos dei geek”.

Ceo, startupper, manager d’azienda, intellettuali, capi di Stato, ma anche celebrities e persino robot (!), calcano ogni anno il palco di questo evento esclusivo, di fronte ad una platea di giornalisti, imprenditori, appassionati di web e nuove tecnologie, curiosi digitali.

“The largest tech conference in the world”

La prima edizione si tiene a Dublino nel 2010: vi partecipano meno di 400 persone, addetti ai lavori compresi.
Da quell’edizione di lancio, il Web Summit ne ha fatta di strada, e letteralmente.

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https://www.flickr.com/photos/websummit/albums/with/72157689291358552

Nel 2016 infatti, il fondatore Patrick Cosgrave decide di spostare l’evento a Lisbona: il prossimo novembre, dal 5 all’8 all’Altice Arena, si svolgerà la terza edizione consecutiva nella capitale portoghese.

Il governo del Portogallo, con un contratto triennale (in scadenza quest’anno), ha stanziato fondi pari a 1,3 milioni di euro all’anno per poter ospitare la celebre conferenza.
Non ci sono ancora voci ufficiali su dove si terrà l’evento nel 2019.

Ciò che è certo è che, grazie ad un aumento delle partnership commerciali e dei partecipanti anno dopo anno, oggi il Web Summit muove un giro di affari multi milionario.

Chi ha ideato il Web Summit?

L’evento è frutto dell’iniziativa di un giovane imprenditore irlandese, dall’aspetto indiscutibilmente Irish per i riccioli color carota e immancabili maglioni di lana.

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Classe 1982, oggi guru digitale tra i più rinomati, Patrick “Paddy” Cosgrave nasce vicino a Dublino e trascorre l’adolescenza nella fattoria dove il padre alleva mucche.
Si laurea nel 2006 in Business, Economia e Scienze Sociali presso il Trinity College, ma è da sempre appassionato di computer e tendenze digitali.

Nel 2009, di fronte alla fuga di cervelli che dall’Irlanda si spostano a Londra, Parigi o Berlino, pensa di organizzare proprio a Dublino una conferenza sui temi tech, alla quale invitare qualche speaker di rilievo per attirare pubblico e visibilità.
Si fa aiutare da David Kelly e Daire Hickey (suoi futuri soci).

L’esperimento funziona: al primo Web Summit, nel 2010, tra i relatori spiccano il co-fondatore di YouTube Chad Hurley, il co-fondatore e allora CEO di Twitter Jack Dorsey e Niklas Zennström, fondatore di Skype.

Da quel momento, ogni anno, i partecipanti al Web Summit aumentano vertiginosamente, fino a toccare i 60.000 spettatori nell’edizione 2017.
Nel 2015, Wired UK annovera Cosgrave tra le personalità più influenti nel campo della tecnologia.

“The best tech conference on the planet”
Forbes

Intorno alla figura di Patrick Cosgrave, tuttavia, non circola unanime approvazione, soprattutto da parte dei media irlandesi: dopo le prime edizioni di lancio, il Web Summit viene trasferito da Dublino a Lisbona in circostanze mai del tutto acclarate.

In una mail molto discussa, Cosgrave dichiarava che fra i motivi che rendevano difficile continuare ad organizzare l’evento a Dublino figuravano l’aumento del prezzo degli hotel e problemi di gestione del traffico.
Il governo irlandese non ha mai digerito la decisione, accusato per giunta di non essersi impegnato abbastanza per mantenere “in casa” un simile evento, inedito polo di attrazione di capitali.

Quanto è importante il Web Summit?

La società che organizza il Web Summit, la Manders Terrace Limited presieduta dallo stesso Cosgrave, ha strutturato negli anni un universo di eventi collaterali, una serie di conferenze “gemelle”:

  • Collision, spin-off americana sulla crescita del settore hi-tech, si svolge a New Orleans dal 2014 (e dal prossimo anno a Toronto, in Canada);
  • Rise, con focus sull’Asia, si svolge in Cina, ad Hong Kong;
  • MoneyConf, di taglio finanziario, è tornata a Dublino nel 2017, dopo varie edizioni a Madrid;
  • Surge, sulle start up indiane, ha luogo a Bangalore.

Il Web Summit resta comunque il principale canale di successo e popolarità.

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Qualche numero, riferito alla prossima edizione del novembre 2018, può servire ad inquadrarne importanza e dimensioni:

  • sono attesi più di 1200 speakers (1000 la scorsa edizione)
  • si prevedono 70.000 partecipanti (60.000 l’anno scorso)
  • 1800 start up coinvolte
  • 1500 investitori
  • 2600 giornalisti e blogger accreditati
  • protagonisti provenienti da oltre 170 paesi
  • un team internazionale di 180 addetti ai lavori e organizzatori

Tra i maggiori speaker si ricordano:

    • Al Gore
    • Brad Smith (presidente di Microsoft)
    • Dustin Moskovitz (co-fondatore di Facebook)
    •  Evan Williams (co-fondatore di Twitter)
    • Sean Rad (co-fondatore di Tinder)
    • Elon Musk
    • Margrethe Vestager (Commissaria Europea per la Concorrenza)
    • l’astrofisico Stephen Hawking
    • Young Sohn (presidente della Samsung)
    • lo stilista Tommy Hilfiger

Non sono mancati anche rappresentanti di aziende come Ebay, Intel, Allianz e Booking.com; ma anche protagonisti della celebre serie tv Game of Thrones (Maisie Williams alias Arya Stark) o la superstar Will.i.am.
Quest’anno Cosgrave si è giocato il tutto per tutto, invitando Barack Obama.

“Glastonbury for geeks”
The Guardian

Perchè il Web Summit ha tanto successo?

Il progetto Web Summit scaturisce da una constatazione elementare: le persone devono entrare più in connessione tra loro.

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Dopo un viaggio nella Silicon Valley, Cosgrave ha dichiarato: “Laggiù, dove inventano software che mettono in collegamento il mondo intero, la gente non trascorre molto tempo insieme, incontrandosi. A Dublino non ci sono molte distrazioni, quindi puoi tranquillamente uscire e stare insieme per due giorni e mezzo!”.

“Per raccontare al mondo le nuove tecnologie, siamo semplicemente partiti dalle persone”

Il primo Summit nel 2010 è stato preceduto da tre giorni di pranzi, cene e serate al pub, organizzati da Cosgrave in persona.
Il passaparola è stato uno strumento utilissimo a far crescere il Web Summit: “Una buona conferenza con 10 oratori aiuta a convincerne altri 20 l’anno successivo. La gente ascolta, la gente parla”.
Da allora, ogni anno, l’ingresso alla conferenza dà diritto a partecipare ad un corollario di cene, feste e pub crawl che costituiscono un piacevole valore aggiunto.

“Creare un link tra le persone è il nostro obiettivo più ambizioso”

Come spesso accade, il segreto del successo risiede in pensieri semplici: il Web Summit nasce per fare networking, e tramite il networking si alimenta e cresce.

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È un circolo virtuoso di mani che si stringono, sorrisi che si scambiano, idee che prendono vita.
Sopperire all’insufficienza di interazione umana tramite la basica azione di riunire persone nello stesso spazio a parlare dello stesso argomento: questo, banalmente, può far scaturire la prossima idea rivoluzionaria.

Aggiungi un posto a tavola: un software per amico

Per favorire incontri “fruttuosi” durante il Summit, Cosgrave e soci non lasciano niente al caso.
Per la prima edizione del 2010 Paddy, da vero nerd e maniaco dei dettagli, era arrivato a pianificare uno ad uno i posti a tavola, per massimizzare i risultati dei momenti di networking.

Da allora, il team è arrivato a sviluppare un software apposito che esegue ricerche sui vari speaker e partecipanti (una volta registrati online) e, in base ai loro background professionali o ai loro gusti, pianifica nel dettaglio la geometria dei posti a sedere.
Un sofisticato algoritmo suggerisce chi far incontrare: il resto è lasciato all’iniziativa umana.

La stessa logica vige per la scelta degli speaker: analizzando i profili di una certa community, si individuano i leader di riferimento e si tenta di invitarli al Summit.

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Il guru del Web Summit non è però immune da preoccupazioni in merito alle concentrazioni di dati e ai sostanziali monopoli economici nel mondo delle tecnologie digitali: si tratta di questioni etiche e politiche.
Per questo la conferenza invita ogni anno esponenti politici, economisti o intellettuali che possano offrire soluzioni o proporre nuove regole di mercato.

Oggi tutto parte dai dati: Patrick Cosgrave lo sa bene, nonostante la carica fortemente idealista che ispira la sua visione.
Ecco perché nel team organizzativo spiccano studiosi di statistica, scienziati dei dati e analisti di rete, i quali hanno anche creato un app per chattare e fare networking durante i giorni del Summit.

L’ispirazione ha genesi imprevedibili.
Saperle predisporre può fare tutta la differenza.

About Vanina Basili

Ventottenne fiorentina, sono laureata in Strategie della Comunicazione Pubblica e Politica. Fin da piccola coltivo la passione per la scrittura.
Oggi mi occupo di Seo Copywriting, l'ultima frontiera della creazione di contenuti sul web per migliorare la visibilità delle aziende nel mondo digitale.

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